Introduzione Capitolo 1 Capitolo 2 Capitolo 3 Capitolo 4 Capitolo 5 Capitolo 6 Capitolo 7 Capitolo 8 (leggere i capitoli precedenti prima di questo, questo è il capitolo 9 )
[…] “Allora ascolta che te la racconterò io…”
Piccolina, si è addormentata sentendomi parlare, dovrei essere lusingato o arrabbiato? Poverina, che cosa triste, eppure dentro me sento che questo, forse, non è solo un sogno e anche se lo fosse, sto sognando l’ inferno! Allora, se veramente stessi sognando l’ inferno, quella scrittura in latino che vuol dire? Non doveva stare scritto ciò che ha detto Dante? Dinnanzi a me non vi furono cose create se non etterne ed il etterno duro, qualcosa del genere, e poi lasciate ogni speranza voi che entrate… Strano. Però ora mi arrabbio, dov’ è Virgilio? Aspetta, io dovrei essere morto, o forse non sono morto, o forse si; quando sarei potuto morire? Chissà, forse non sono morto ma qualcuno mi ha mandato qui perché forse ho ucciso un uomo e così potrei incontrare la sua anima, pentirmi e chiederli scusa. No, sarebbe meglio di no, se fosse così, sta a dire che l’ ho ucciso! Si, molto meglio di no!
E’ pino di gente, dove mi trovo? In quale cerchio potrei essere andato?
Beh, di peccati ne ho tanti, egocentrico, mi sono abbandonato alla lussuria, magari anche al lusso! Non sono bravo a trattenere l’ ira, chi lo è… Mangio come un maiale, anche se la mia forma fisica è perfetta, non pompata né grassosa. Sono stato violento, iracondo; iracondo, conosco anche questa parola? Incredibile, non smetterò mai di stupirmi! Non ho mai tradito in modo grave né ingannato… Però, beh, forse ho ucciso e se così non fosse, ho fatto male ad un innocente e non ho prestato aiuto. Che bastardo che sono stato! Pure un po’ stupido a dire il vero, a che mi serve contare i miei peccati se non so quanti sono i cerchi? Non so chi vada in quale né le punizione che si riserbano e per chi! Beata ignoranza.
Se fossi veramente nel’ inferno, vuol dire che mi aspetta l’ eternità! Io ho paura del’ eternità. La mia anima dovrà stare per sempre qui? No, non può essere, non voglio, io non sono un credente, per quale motivo allora dovrei subire le torture di chi crede? E se in effetti mi sbagliassi? Se non fosse tanto male? Si, però se son morto, son morto a Natale! I miei cari troveranno il mio corpo con i regali in auto o in mano, non so quando sia morto. No, io non sono morto, me ne sarei dovuto accorgere, invece niente, ho solo varcato quella porta, che tra l’ altro ora è scomparsa! Che stupido che sono, sto qui a pensare e a pensare senza concludere niente e forse niente posso concludere. Iddio mi iuti, si certo, il Dio…
Non dubito della sua esistenza, però dubito di tutto ciò che sia stato detto affermando che fosse la sua volontà, dubito di tutti e tutto perché per primo il mondo ha dubitato di me, e forse anche Lui. Ma esiste questo Dio? La vita è un dolore atroce, quando si pronuncia la parola vita, subito si pensa al grembo materno, eppure il male di vivere è molto più forte. Questi poeti, odio studiarli ma amo leggerli o ascoltarli! Le loro poesie dicono ciò che noi già sappiamo, è come lo dicono che ci impressione, sembra che ogni poeta sia la voce della nostra anima, ogni loro parola si può ricondurre ai nostri pensieri. Bella la poesia. Ma perché penso alla poesia? Aspetta, a che stavo pensando? A si, come possono, come posso, affermare che esiste un Dio del bene? Che ci ama e ci aiuta se questa bambina è stata violentata e trafitta da un pugnale? Come possono dire che Dio esiste se questo male porta i bambini ad impugnare le armi per sparare contro altri uomini? Come posso continuare a credere che esista l’ anima, e anche se esistesse, il mondo ce la strappa e la tortura, no… E’ tutto sbagliato. Noi siamo un orribile errore di Dio. Un mio professore diceva sempre: La perfezione è frutto del’ errore che nasce da questa.
Che frase ambigua. Dio è frutto nostro oppure noi suo? Diciamo che la realtà è la prima, quindi noi uomini abbiamo creato questo mondo col solo pensiero, in effetti è possibile, solo noi siamo in grado di generare tanto dolore e disperazione. Ma se fosse vero il secondo cosa, quindi Dio non ci ama, ci lascia vivere qui, soffrire, e poi ci sbatte qui come si fa con un esperimento mal riuscito. Questo mondo è incredibile, questo inferno non sembra da meno. Se solo le persone imparassero a fare il bene, ad apprezzare ogni piccolo particolare della vita, se sola la gente non si riducesse ad uccidere per un pezzo di pane. Che ipocrita, parlo io che non sono da meglio. Predico bene e razzolo male, così ho sempre fatto, eppure è proprio perché razzolo male che predico bene, affinché gli altri non commettano i miei errori e non si dica che non vedo la trave nel mio occhio! Vedo ed approvo le cose migliori, ma seguo le peggiori. L’ ha detto qualche latino e non aveva torto, io non sono diverso!
Non dovrei credere in Dio, come tutti gli altri uomini, in terra, nelle sofferenze abbiamo la prova che lui non esiste, abbiamo la prova che è una nostra invenzione per consolarci. No, il male è troppo, Dio non esiste.
“Iddio perché hai creato tanto male?”
<Non c’è alcun bisogno di gridare, stavi per svegliare la bambina. Dio non ha creato il male!>
“Certo, e chi lo avrebbe creato? Il diavolo?”
<Il male non esiste.>
“Ecco un altro scemo! Allora come mi spieghi tutti i pianti dei bambini? Come mi spieghi le sofferenze e questo posto è di eterne disperazioni?”
<Tu credi in Dio?>
“Vorrei non crederci.”
<Quindi secondo te ci vuole male è così ha creato, appunto, il male per punirci?>
“Si.. O no, chi lo sa, lascio la risposta ai cervelloni!”
<Secondo me il male non esiste e Dio ci vuole bene, però siamo noi a nasconderci, certo, lui potrebbe illuminarci comunque, ma noi uomini siamo liberi e così lascia a noi ogni decisione. Il mondo è frutto del nostro seme.>
“Zitto tu, starai a predicare senza aver mai provato veramente il male. Io ho visto bambini morire di tumori, madri uccidersi per la disperazione e uomini folli uccidere la propria famiglia prima di ficcarsi il piombo nella testa.”
<Tu dici che io non ho visto la disperazione? Io ho visto Roma cadere!>
Cosa sta dicendo questo folle? Mi volto verso di lui, cosa mai sta dicendo? Aspetta, forse ha visto le guerre mondiali, ma non mi risulta che Roma sia caduta. Roma è caduta solo una volta, potrebbe mai essere l’ antica Roma?
<Ti domandi perché non parlo in latino?> No, a dir la verità non me lo domando… <Non so se hai notato, ma qui tutti parlano la medesima lingua!> Se Newton non avesse detto che la gravità esiste, la gravità sarebbe esistita comunque.
<A rendermi partecipe dei tuoi pensieri no, vero?>
“Non ho voglia di condividere niente. Soprattutto non il male.”
<Il male non si condivide, non esiste.>
“Ma tu chi sei? Che vuoi? Spiegami perché non esiste il male!”
<Sono qui, io Agostino, con te al’ inferno per dare consolazione alle anime disperate, per portare anche qui l’ amore di Dio. Il male non esiste, la parola male sta a dire assenza di bene, assenza di Dio e siamo noi uomini a volerci nascondere a Dio. Quindi il male lo creiamo noi uomini nascondendoci dal bene di Dio.>
“Vattene bigotto, non ho voglia di parlare!”
<Non so per quale motivo rispondi così, forse sono venuto a parlarti in un momento sbagliato. Però io sto qui da tanti secoli e ho avuto la possibilità di parlare con persone di ogni dove. Io vado se vorrai parlare dovrai semplicemente trovarmi. Ciao, a… quasi dimenticavo, quando si sveglia abbracciala e dalle un bacio, le si legge in viso che ha bisogno di affetto>
Sant’ Agostino? Forse ho sbagliato a farlo andare via, ma ora proprio non ho voglia. Resterò qui a pensare fissando questo cielo di fuoco fino a quando lei non si sveglierà…
Andate a Dachau e ad Auschwitz, a Sighet e alla Kolyma, presso le fosse comuni del Ruanda, di Sebreniça, di Phom Penh o del Sudan. Andate a dire ai superstiti: “L’inferno non esiste!”. Ne dubiti ancora? (Daniel Ange)
Forse questo mondo è l’inferno di un altro pianeta. (Thomas Henry Huxley)
L’inferno esiste solo per chi ne ha paura. (Fabrizio De Andrè)
Meglio regnare all’inferno che servire in paradiso. (John Milton)
SEDNA